TOGHE D’ORO
Pescara, 2 maggio 2014

Autorità, Cari Colleghi, Signore Signori,
Il Consiglio Nazionale Forense, del quale sono stato nominato componente grazie alla benevolenza e all’affetto dei Colleghi Abruzzesi, è fortemente impegnato, da anni, non solamente nello svolgimento delle proprie tradizionali attività giurisdizionale ed amministrativa, ma ha promosso, in maniera costante ed efficace, una serie di iniziative dirette a testimoniare i valori per i quali la categoria forense lotta, anche nei momenti più difficili, e che possono essere racchiusi nel termine “lotta per i diritti”, compito istituzionale e missione dell’Avvocatura.
Che non può operare senza libertà e senza autonomia, fondamentali nell’esercizio della professione, consistente non già in una attività certificativa, né in una semplice cooperazione all’attività economica, ma in un ministero fondativo dello Stato di diritto.
Là dove gli avvocati sono un semplice complemento, là dove non possono esprimere la loro voce, là dove vi sono limiti alla loro rappresentanza, non vi è libertà, non vi è democrazia.
Sono gli avvocati che pretendono il rispetto dei valori costituzionali, sono gli avvocati che si attivano per l’osservanza del principio di legalità, sono gli avvocati che si espongono in prima linea contro i soprusi, le sopraffazioni, la lesione dei diritti.
Ma l’attività forense è diventata più complessa nel corso degli ultimi decenni, e solo oggi ne avvertiamo tutto il peso: la complessità delle fonti ci impegna a ricondurre ogni questione ad una trama di regole tra loro non perfettamente coordinate, la pluralità di competenze ci richiede di fare scelte rischiose anche sul giudice da adire, l’incertezza del dettato legislativo ci suggerisce di ricercare i significati più ragionevoli ma molto spesso opinabili, la non frequente univocità degli indirizzi giurisprudenziali ci riserva talvolta soluzioni imprevedibili.
Gli Avvocati, peraltro, devono combattere non soltanto per usare senza errori gli strumenti del mestiere, ma oggi devono combattere per assicurare l’accesso alla giustizia, per assicurare l’equilibrio dei poteri, per garantire il principio di eguaglianza e per mantenere intatta la loro libertà.
Libertà che si fonda sulla fiducia nel rapporto con il cliente, sul segreto professionale, sulla competenza e sul rispetto nei confronti da parte di ogni istituzione.
La nostra professione forense può contare su due elementi fondanti: la sua tradizione storica e la sua solidità di base nelle temperie epocali.
La tradizione storica è documentata dalla epopea risorgimentale in cui avvocati rivoluzionari, avvocati riformatori, avvocati legislatori hanno gettato le fondamenta dell’ unità d’ Italia; successivamente, dal rifiuto di asservimento al regime totalitario, dalla rifondazione costituzionale del Paese, dalla difesa del principio di legittimità anche nei momenti più cruciali, negli anni di piombo e nella lotta alla mafia e alla corruzione, nella lotta per l’accesso alla giustizia in forme appropriate e costituzionalmente adeguate.
Ed in tale contesto, un significato particolare assume la cerimonia alla quale oggi partecipiamo, che non solo la celebrazione di una data, di un elemento temporale, ma è soprattutto il riconoscimento, per i Colleghi insigniti della Toga d’Oro, della lunga e faticosa militanza nella professione a difesa ed affermazione costante e perentoria di quei valori fondanti che sono il fulcro della attività del difensore.
E va, pure, espressa la nostra gratitudine a questi valorosi Colleghi per aver interpretato con dignità, competenza e serietà il ruolo dell’Avvocato, partecipe non solamente delle vicende del processo, ma tutore della legalità, della libertà, della democrazia.
In questa occasione, dunque, l’Avvocatura Italiana rende sentito omaggio ai cari Colleghi di Pescara, ed esprime l’auspicio che il loro impegno costituisca l’esempio mirabile, anche per i giovani professionisti, di come il vero Avvocato non solo agisce e lotta nel processo, ma è partecipe costante della battaglia contro la violenza, la sopraffazione dei diritti e la aggressione alla legalità: la sua è anche la “lotta per i diritti”, racchiusa nel suo passato, motivo ispiratore del presente, molla propulsiva per il futuro.